IL ROMAGNA NELLE MANI DI COACH MARIANO ORTEGA

IL ROMAGNA NELLE MANI DI COACH MARIANO ORTEGA

SERIE A SILVER

E‘ Mariano Ortega il nuovo head coach della Pallamano Romagna in vista della serie A Silver 2024/2025.

Spagnolo, classe 1971, a Esparraguera, cittadina a 40 km da Barcellona, vanta un’incredibile (lunga) carriera agonistica da terzino destro, con un mancino velenoso con cui ha realizzato parecchi gol sia nei club che in Nazionale. La sua esperienza è vasta sia come giocatore che come allenatore, fin dal 2008.

E’ un coach che, evidentemente, punta sempre su progetti con grandi sfide in cui far fruttare i propri valori professionali, come la perseveranza, il lavoro di squadra e l’ottimismo nello spogliatoio e nell’ambiente. Porta qualità ed esperienza all’interno di un gruppo che ripartirà con qualche assenza rispetto all’ultima stagione, ma con rinnovate (e forse aumentate) ambizioni in campionato.
Sarà una serie A Silver, se possibile, che viaggerà su un livello tecnico superiore rispetto alla scorsa stagione e l’obiettivo del Romagna è quello di mantenere la categoria, puntando ai playoff promozione.

Mariano Ortega iniziò la carriera da atleta nel 1992 a Valladolid, prima di passare a Cantabria Santander (1996/2000); quindi 5 stagioni al Ciudad Real e, dal 2005 al 2009, all’Aragon. Sempre nelle prime 5 posizioni della classifica in carriera, vinse il titolo spagnolo nel 2003/04, la Supercoppa nel 2004/05, la Coppa del Re nel 2002/03 e un campionato junior nel 1992/93.

Ha lungamente militato in Nazionale con cui ha giocato 133 partite realizzando 247 gol. Campione del mondo nel 2005 con la Spagna, in Tunisia. Oltre a quel successo, partecipò ai Mondiali in Egitto 1999 (4° posto) e Portogallo 2003 (4° posto). Sempre nel 2005, vinse anche i Giochi del Mediterraneo ad Almeria, mentre partecipò alle edizioni di Languedoc-Rosellón 1993 (5° posto), Bari 1997 (3° posto) e Tunisia 2001 (4° posto). Centrò l’argento agli Europei in Italia nel 1998 (alle spalle della Svezia) e nel 2006 (Francia campione) e il bronzo agli Europei del 2000 in Croazia (dietro a Svezia e Russia). Decimo posto, invece, agli Europei in Slovenia 2004. Tra gli altri premi vinti una Supercoppa delle Nazioni Germania 2003, un Premio Copa Barón de Güell Squadra Nazionale di Pallamano 2005 e una medaglia di bronzo del Regio Ordine al Merito Sportivo 2005.

Come allenatore Ortega mosse i primi passi ad Aragon nel 2008/09 (con vittoria del campionato junior), che allenò in Lega Asobal dal 2009 al 2014, prima del viaggio in Portogallo a Lisbona con il Benfica (2014/2017), quindi il ritorno in Spagna a Burgos (2017/18). Nel 2018 fu allenatore della Federazione dell’Arabia Saudita. Poi il ritorno in Liga Asobal al Guadalajara dal 2019 al 2021, prima del Csurgói Kézilabda Klub in Ungheria nel 2021/22. L’anno successivo l’esperienza al Tubos Aranda Villa de Aranda (2022/23). L’ultima esperienza da allenatore con il Programma Nazionale di tecnica sportiva per tecnici e giocatori (CAR della Sierra Nevada a Granada) della Reale Federazione Spagnola di Pallamano 2024.

“Accogliamo con grande curiosità Mariano Ortega” spiega il Presidente Vito Sami “Vista la sua grande esperienza come giocatore prima e poi come allenatore, siamo sicuri che sarà un valore aggiunto per i nostri atleti, soprattutto i più giovani, che avranno una guida esperta e competente da cui apprendere e continuare nel loro cammino di crescita”.

AFP PHOTO FREDERICK FLORIN. (Photo credit FREDERICK FLORIN/AFP via Getty Images)

Sulla stessa linea di pensiero il General Manager Fabio Bianconi: “Siamo entusiasti di annunciare l’arrivo di Mariano Ortega come nuovo allenatore della nostra squadra: Mariano porta con sé una vasta esperienza e una comprovata storia di successi, sia come giocatore che come allenatore. Siamo certi che porterà una nuova energia e una prospettiva innovativa alla nostra squadra. La sua vasta esperienza internazionale e il suo successo sia come giocatore che come allenatore lo rendono il candidato ideale per guidarci verso nuovi traguardi e per continuare il percorso di formazione ed affinamento dei nostri giovani che tanto hanno dato alla squadra e che tanto daranno anche in futuro.
Invitiamo tutti i tifosi a dare un caloroso benvenuto a Mariano Ortega: siamo impazienti di vedere i risultati del suo lavoro e di celebrare insieme i successi futuri.
Benvenuto, Mariano!”

Le prime parole di coach Mariano Ortega in maglia Pallamano Romagna:

Coach Mariano Ortega, innanzitutto un caloroso benvenuto nella famiglia della Pallamano Romagna!
“Grazie di cuore, per me è un orgoglio entrare nella storia della Pallamano Romagna: il trattamento che ho ricevuto in questi giorni è stato spettacolare e la prima impressione è che vedo un club famigliare con tanta conoscenza, entusiasmo e passione per la pallamano. Innanzitutto, volevo ringraziare il presidente Vito Sami, il direttore sportivo Fabio Bianconi e tutto il consiglio direttivo per aver pensato a me per guidare e far crescere la società sotto tutti gli aspetti. Per me è un orgoglio, un piacere, un’esperienza incredibile sia a livello professionale che personale, ma anche una grandissima responsabilità che assumo con tutta la voglia e l’entusiasmo del mondo”.

Quali sono le tue principali caratteristiche tecniche e i tuoi valori tecnici come allenatore?
“Siamo tutti il ​​risultato delle nostre esperienze e, in questo senso, sia nel mio periodo da giocatore che da allenatore, una delle caratteristiche principali è che sono una persona riflessiva, positiva e che la somma di tutti noi insieme non fa più della somma di ciascuno, quindi il lavoro di squadra è la mia caratteristica principale.
Ho avuto la fortuna di stare con molti dei migliori giocatori e allenatori del mondo e voglio trasmettere queste esperienze e conoscenze che ho acquisito in modo che sia i giocatori che la squadra e il club possano crescere. Quello che ho imparato è che per raggiungere qualsiasi obiettivo, per quanto difficile possa essere, ci vuole lavoro di squadra, entusiasmo, ma significa anche vincere. Se non vinci, non raggiungi i tuoi obiettivi. Voglio aiutare il club in tutti gli aspetti e avrò bisogno anche di molto aiuto affinché gli obiettivi che miriamo possano essere raggiunti”.

Cosa ti aspetti dai tuoi giocatori in campo e in allenamento?
“Mi aspetto aiuto, entusiasmo, voglia, collaborazione, sacrificio, forza, lotta, ambizione e soprattutto di vincere con la propria identità, nel rispetto degli avversari ma anche di noi stessi, nel rispetto di tutti coloro che lavorano nella società, degli sponsor, dei tifosi, attrezzature per l’allenamento, ecc.
Quello che mi auguro è che giochiamo come ci alleniamo, lavorando, aiutandoci a vicenda e con il sorriso, che è il modo migliore per imparare e migliorare”.

Quanto conosci la Romagna e il campionato italiano?
“Da ormai una settimana sto seguendo alcuni allenamenti in palestra organizzati dal club con la squadra Under 18 che disputerà la Granollers Cup e ho seguito anche la fase finale nazionale della squadra Under 20 dove il livello è stato sempre molto alto e per un dettaglio non siamo riusciti a diventare campioni, oltre ad alcune partite della prima squadra. Ho parlato con Miguel Moriana prima di venire e ha fatto un lavoro incredibile, è stato uno dei motivi per cui sono qui, mi ha parlato di cose meravigliose sulla gente, sulla società, sulla prima squadra e sugli allenatori.
Abbiamo la fortuna che ormai da qualsiasi parte del mondo si possono vedere quasi tutte le gare del mondo, quindi da ora in poi analizzerò il campionato in modo più approfondito. Quello che so è che in Italia c’è una migliore competizione a livello di club sia in campionato che nelle competizioni europee, inoltre un aspetto importante da migliorare è che i giocatori italiani sono stati in altri campionati più professionistici e hanno acquisito un livello più alto. Da sottolineare la grande impresa della Nazionale che batte una buona squadra come il Montenegro e si qualifica ai Mondiali. Ho avuto la fortuna di allenare Giacomo Savini durante la mia permanenza al Bm Guadalajara e ci sono diversi giocatori italiani che hanno giocato nel campionato Asobal ad alto livello come Leonardo Facundo, Marrochi, Doldan, Moscariello, D’Antino e Davide Bulzamini.
Per quanto riguarda la nostra competizione, so che c’è un buon livello tecnico, tattico e fisico e molto equilibrio tra le squadre”.

Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?
“Dobbiamo distinguere diversi obiettivi, da un lato gli obiettivi generali, che sono il mio inserimento nella squadra, nel club, nella città, conoscendoci; dall’altro vedere come arrivano i giocatori dopo il periodo di transizione su un piano fisico, ma anche conoscere e adattarsi alla nuova metodologia di allenamento, tipo di sessioni, esercizi, ecc. In breve, l’adattamento al modo di lavorare, l’assimilazione dei carichi e la definizione del nostro modello di gioco. Poi ci sono gli obiettivi specifici, di tutti gli aspetti parleremo durante la stagione in modo individualizzato (aspetti fisici, comportamentali, tecnici, tattici e psicologici) e infine gli obiettivi della gara, che segneremo nel precampionato, ma generalizzando, cercare di migliorare rispetto alla scorsa stagione. Voglio una mentalità positiva, che siamo autoesigenti, autocritici e che godiamo di ogni momento”.

Una grande carriera professionale da atleta: quali sono le tue principali soddisfazioni da giocatore?
“Ho avuto la fortuna di stare con grandi giocatori e allenatori, ma la cosa più importante è il rapporto e i legami che si creano. Ho avuto la fortuna di vivere professionalmente di un lavoro che è un gioco, ho vinto e perso molte volte e la cosa più importante è imparare da tutte quelle esperienze. Il più importante è stato il campionato del Mondo del 2005 in Tunisia per la trascendenza e la soddisfazione che il lavoro di una vita porta i suoi frutti, ma per esempio, in Italia ho giocato l’Europeo del 1998 in Italia e siamo riusciti a giocare la finale, perdendola. Il percorso è stato incredibile e ricordo tanti momenti di quel momento, ho giocato anche ai Giochi del Mediterraneo di Bari 1997 e abbiamo ottenuto la medaglia di bronzo, un’altra esperienza fantastica”.

Hai tante esperienze anche come allenatore: dove ti sei trovato meglio?
“Ho avuto anche la fortuna di vivere esperienze incredibili, la mia prima squadra da allenatore è stata una squadra femminile under 12 e ho imparato moltissimo sulla capacità di sacrificio delle ragazze. Mi sono divertito anche in alcuni campionati spagnoli con la squadra Under 18 dell’Aragona con cui siamo riusciti a finire secondi. A livello professionistico il Bm Aragón è stata la mia prima squadra, l’esperienza è stata molto positiva grazie all’aiuto dei giocatori nel mio primo anno, ho avuto la fortuna di allenare tanti giocatori che andavano in Nazionale nelle categorie inferiori, ho allenato all’Aragón Álex Dujshebaev e Jorge Maqueda che quest’anno si incontreranno di nuovo al Vive Lomza Kielce e che sono stati campioni del mondo, oltre ad altri titoli: questo ti riafferma personalmente.
Successivamente sono andato all’SL Benfica in Portogallo ed è stata pure quella un’esperienza molto bella perché era la prima volta che allenavo fuori dalla Spagna: ho avuto tanti giocatori in Nazionale e abbiamo vinto una Coppa e una Supercoppa nei tre anni in cui ho allenato lì. Sono stato anche in Arabia Saudita con la nazionale ed è stata una bella esperienza formativa, così come lo è stato il Csurgoi KK in Ungheria o le squadre spagnole del Bm Guadalajara e del Bm Villa de Aranda”.

Quali sono le tue ambizioni come allenatore?
“In questo momento, senza dubbio, far crescere la Pallamano Romagna in tutti gli aspetti, sia a livello individuale nella progressione dei giocatori, sia a livello di squadra in termini di competitività, sia a livello di club in termini di essere una società sempre più professionale. Voglio giocare in Serie A Gold con la Pallamano Romagna e provare a lottare per il titolo italiano in futuro e, perché no, giocare in Europa.
In società abbiamo i piedi per terra e siamo consapevoli che ci sarà tanto lavoro e una lunga strada da percorrere: speriamo di accorciarla e siamo partiti con i primi passi in questa direzione”.

Quando inizierà la preparazione atletica?
“Tra pochi giorni verrà definito il calendario delle gare, bisognerà vedere se cambia rispetto all’anno scorso, visto che a gennaio la Nazionale giocherà il Mondiale 2025 e magari questo cambierà le date. Da lì vedremo la giornata d’inizio: sicuramente sarà all’inizio di agosto, ma i giocatori ora si concentreranno sulla prossima stagione con un piano di lavoro fondamentalmente fisico di forza e resistenza”.

Un saluto ai tuoi nuovi tifosi?
“Quello che voglio trasmettergli è che saremo una squadra giovane, competitiva e difficile per gli avversari, quello che vogliamo è competere e divertirci con loro. I nostri tifosi sono una parte molto importante del club e vogliamo che si sentano orgogliosi della loro squadra e che si divertano a stare con noi ogni settimana, anche se sono consapevole che ci saranno momenti difficili ed è lì che ci aiuteranno. Manca molto tempo all’inizio della stagione e non vediamo l’ora di iniziare, intanto auguro a tutti una buona estate”.

Traduzione:
Entrenador Mariano Ortega, antes que nada, bienvenido a la familia Romagna Handball
“Muchas gracias, para mí es un orgullo el entrar en la historia del balonmano Romagna, el trato que he recibir estos días ha sido espectacular, y la primera impresión es que veo un club familiar y con mucho conocimiento, ilusión y pasión por el balonmano. Antes de nada quería agradecer al presidente Vito Sami, al director deportivo Fabio Bianconi y a toda la junta directiva  el que hayan pensado en mí para liderar y hacer crecer al club en todos los aspectos. Para mí es un orgullo, un placer, una experiencia increíble tanto a nivel profesional como a nivel personal, pero también una responsabilidad muy grande que hago con todas las ganas e ilusión del mundo”.

¿Cuáles son tus principales características técnicas y tus valores técnicos como entrenador?
“Todos somos el resultado de nuestras experiencias, y en este sentido tanto en mi etapa de jugador como de entrenador una de las principales características es que soy una persona reflexiva, positiva y que la suma de todos juntos hace más que la suma de cada uno, por lo que el trabajo en equipo es mi principal característica. He tenido la suerte de estar con muchos de los mejores jugadores y entrenadores del mundo, y estas experiencias y conocimientos que he adquirido quiero trasmitirlos para que se pueda crecer tanto los jugadores, el equipo como el club. Lo que he aprendido, es que para conseguir cualquier objetivo por muy difícil que sea es necesario trabajo en equipo,  ilusión, pero también es ganar. Si no se gana, no se consiguen los objetivos. Quiero ayudar en todas las facetas del club  y voy a necesitar también mucha ayuda para que se puedan conseguir los objetivos que pretendemos”.

¿Qué esperas de tus jugadores en el campo y en los entrenamientos?
“Espero ayuda, ilusión, ganas, colaboración, sacrificio, fuerza, lucha, ambición y sobre todo ganar con una identidad propia, con respeto hacia los rivales pero también hacia nosotros mismos, respeto por todos los que trabajan en el club, patrocinadores, aficionados, equipos de la formación, etc.
Lo que espero es que juguemos como entrenamos, trabajando y ayudándonos unos a otros y con una sonrisa, que es la mejor manera de aprender y mejorar”.

¿Cuánto conoces la Romaña y el campeonato italiano?
“Desde hace una semana bastante más, he estado viendo a algunos entrenamientos del campus que organiza el club y del equipo under 18 que irá a competir la Granollers Cup, también he estado viendo la fase final de los under 20 donde el nivel ha sido muy bueno y por un detalle no se ha conseguido ser campeón, y algunos partidos del primer equipo. Hablé con Miguel Moriana antes de venir y ha realizado un trabajo increíble, fue uno de los motivos por lo que estoy aquí, me habló maravillas de la gente, del club, del primer equipo y de los equipos de la formación. Tenemos la suerte que ahora desde cualquier parte del mundo puedes ver casi todas las competiciones del mundo, por lo que a partir de ahora analizaré con más profundidad el campeonato. Lo que conozco es que en Italia se está compitiendo mejor a nivel de clubes tanto en liga como en competiciones europeas, también un aspecto importante para la mejora es que jugadores italianos han estado en otras ligas más profesionales y han adquirido un mayor nivel y la gran hazaña de la selección nacional ganando a una buena selección como Montenegro y la clasificación para el mundial. Tuve la suerte de entrenar a Giacomo Savini en mi etapa de Bm Guadalajara y hay varios jugadores italianos que han estado en la liga Asobal de mucho nivel como Leonardo Facundo, Marrochi, Doldan, Moscariello, D´Antino o Davide Bulzamini. En cuanto a nuestra competición, sé que hay un buen nivel tanto técnico, táctico y físico, y mucha igualdad entre los equipos”.

¿Cuáles son tus objetivos estacionales?
“Hay que distinguir diferentes objetivos, por un lado los objetivos generales, que son mi integración al equipo, al club, a la ciudad, conocernos, por otro lado ver como llegan después del período de transición a nivel físico fundamentalmente, y también conocer y adaptarse a la nueva metodología de entrenamiento, tipo de sesiones, ejercicios, etc… Resumiendo, la adaptación a la forma de trabajar, asimilación de las cargas y fijar nuestro modelo de Juego. Luego están los objetivos específicos, iremos hablando durante la temporada de todos los aspectos de una forma individualizada (aspectos físicos, comportamentales, técnico, tácticos y psicológicos) y por último, los objetivos de competición, que los iremos marcando en la pretemporada, pero generalizando, intentar mejorar lo de la temporada pasada. Quiero una mentalidad positiva, que seamos autoexigentes, autocríticos y que disfrutemos de cada momento”.

Una gran trayectoria profesional como deportista: ¿cuáles son tus principales satisfacciones como jugador?
“He sido un afortunado de estar con grandes jugadores y entrenadores, pero lo más importante es la relación y los lazos que se crean. He tenido la suerte de vivir profesionalmente de un trabajo que es un juego, he ganado y he perdido muchas veces, y lo principal es el aprendizaje de todas esas experiencias. La más importante fue el campeonato del Mundial de Túnez de 2005 por la transcendencia y la satisfacción de que el trabajo de toda una vida tiene sus frutos, pero por ejemplo, en Italia jugué el Europeo de Italia de 1998 y conseguimos jugar la final y perderla, pero el camino fue increíble y recuerdo muchos momentos de ese momento, también jugué los juegos del mediterráneo de Bari 1997 y conseguimos la medalla de bronce, y también fue una experiencia fantástica”.

También tienes muchas experiencias como entrenador: ¿dónde te sentiste mejor?
“También he tenido la fortuna de vivir experiencias increíbles, mi primer equipo como entrenador era un equipo femenino under 12 y aprendí mucho de la capacidad de sacrificio de las chicas. También disfruté de unos campeonatos de España con la selección de Aragón under 18 y conseguimos quedar segundos. A nivel profesional en Bm Aragón fue mi primer equipo, la experiencia fue muy buena por la ayuda de los jugadores en mi primer año, tuve la suerte de entrenar a muchos jugadores que fueron a la selección nacional en categorías inferiores, también entrené en el Bm Aragón a Álex Dujshebaev y Jorge Maqueda que este año coincidirán de nuevo en el Vive Lomza Kielce y que han sido campeones del mundo y de champions entre otros títulos, y eso te reafirma personalmente. Posteriormente fui al SL Benfica de Portugal y también fueuna muy bonita experiencia porque era la primera vez que entrenaba fuera de España, muchos jugadores llegaron también a la selección nacional y conseguimos una copa y una supercopa en los tres años que estuve. También he estado en Arabia saudí con la selección nacional y fue un buen aprendizaje como también el de Csurgoi KK en Hungria, o equipos españoles en Bm Guadalajara y Bm Villa de Aranda”.

¿Cuáles son tus ambiciones como entrenador?
“Ahora mismo sin duda el hacer crecer al Pallamano Romagna en todos los aspectos, tanto a nivel individual en la progresión de los jugadores, a nivel de equipo en cuanto a ser competitivos, y a nivel de club en cuanto a ser un club cada vez más profesional. Quiero jugar en la Serie A Gold con el Pallamano Romagna e intentar pelear por los títulos de Italia en un futuro y porque no, jugar en Europa. En el club somos conscientes y tenemos los pies en el suelo, queda mucho trabajo y un largo camino, esperamos acortarlo y hemos empezado con lo primeros pasos”.

¿Cuándo comenzará el entrenamiento deportivo?
“En pocos días se fijará el calendario de competición, hay que ver si cambia con respecto al año pasado, ya que la selección nacional jugará el mundial 2025 en enero e igual esto cambia las fechas, a partir de ahí veremos el día de inicio, seguramente será a inicios de agosto, pero los jugadores desde ya van a trabajar focalizados en la siguiente temporada con un plan de trabajo fundamentalmente físico de fuerza y resistencia”.

¿Saludos a tus nuevos fans?
“Lo que quiero transmitirles es que seremos un equipo joven, competitivo y difícil para los rivales, lo que queremos es competir y disfrutar con ellos. Nuestros aficionados son un aspecto muy importante dentro del club y queremos que se sientan orgullosos de su equipo y que disfruten con nosotros cada semana, aunque soy consciente de que habrá momentos difíciles y ahí es donde ellos nos ayudarán. Queda mucho tiempo para el inicio de la temporada y todos tenemos muchas ganas de empezar, pero antes y después de una dura temporada les deseo un buen verano”.

Ufficio Stampa PALLAMANO ROMAGNA

Carlo Dall’Aglio

Carlo Dallaglio