COACH MORIANA: “ROMAGNA NEL CUORE”
SERIE A SILVER
La società Pallamano Romagna comunica di aver accettato la decisione di coach Miguel Angel Moriana Lopez di non proseguire la propria esperienza sulla panchina della prima squadra arancioblu in serie A Silver.
Il tecnico iberico ha, dunque, concluso il proprio impegno con il Romagna dopo le Finali Nazionali di Youth League under 20 che si sono svolte dal 5 al 9 giugno a Chieti e che hanno fruttato la medaglia d’Argento e il titolo di vice campioni d’Italia: “Penso che abbiamo realizzato un percorso in campionato under 20 molto completo, in cui ci è mancata solo la vittoria nella finale: tutta la nostra squadra ha mostrato in ogni partita buone prestazioni e in finale abbiamo perso contro Lanzara, una squadra molto forte che ha fatto una grande partita. Ci tengo assolutamente a salutare Tasso (Domenico Tassinari, ndr) e tutti gli allenatori che hanno contribuito a ottenere questo encomiabile 2° posto nazionale, per il grande lavoro che hanno svolto nella formazione di questi giocatori. Voglio ringraziare a Vito Sami, Fabrizio Tassinari, Fabio Bianconi, Fabrizio Folli, Matteo Nori e Claudio Mengoli per tutti gli sforzi che hanno fatto insieme per arrivare a conquistare l’argento: senza di loro non sarebbe stato possibile. Infine, valuto molto positivamente lo sforzo di tutti i giocatori che hanno saputo lottare fino all’ultimo secondo di gioco”.
A fare gli onori di casa per il Romagna è Fabio Bianconi, il general manager arancioblu: “E’ con grande rammarico che abbiamo appreso la forzata conclusione della collaborazione con il nostro allenatore Miguel Angel Moriana Lopez. Dopo una stagione intensa e ricca di soddisfazioni, Miguel deve fare ritorno in Spagna per motivi personali.
Quando Miguel è arrivato, ha portato non solo una nuova visione tecnica, ma anche un’energia e una passione che hanno contagiato l’intera squadra e l’intera società. In un solo anno, ha saputo integrare i nostri giovani talenti del vivaio con i giocatori più esperti, creando un gruppo coeso e determinato. Sotto la sua guida, abbiamo raggiunto risultati eccellenti e, cosa ancora più importante, abbiamo visto crescere i nostri ragazzi sia come atleti che come persone: ne è un esempio il secondo posto al campionato nazionale Under 20 appena concluso, dove siamo partiti senza i favori degli addetti ai lavori, dimostrando poi di poter meritare il titolo assoluto.
Miguel ha dimostrato di essere non solo un tecnico di grande spessore, ma anche una persona con grandi valori morali. La sua umanità, il suo rispetto e la sua capacità di ascolto hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra squadra ed anche se la sua permanenza è stata breve, il rapporto che ha instaurato con noi rimarrà vivo e forte.
Desidero ringraziare Miguel per tutto l’impegno, la dedizione e il suo contributo che ci ha dato per la nostra crescita.
Sono profondamente dispiaciuto di doverci separare da lui ma, avendo compreso sin da subito le sue ragioni, gli auguro sinceramente ogni bene per il futuro sportivo, professionale ed umano. Spero si tratti, sportivamente, solo di un arrivederci”.
Adios, Miguel.
“E’ stata una decisione sofferta, ma inevitabile per questioni personali e famigliari. Tornerò a casa, in Spagna, dove mi aspettano altre situazioni lavorative e sportive. Ma so già che mi mancherà tantissimo l’ambiente romagnolo che ho conosciuto quest’anno.
Qua al Romagna, infatti, sono stato davvero molto bene, non saprei nemmeno spiegare quanto. Mi dispiace molto andarmene, sia a livello umano che professionale, anche perché avrei voluto davvero ottenere la promozione in serie A Gold con questa squadra. Promozione che, credo, sarebbe stata meritata, perché questi ragazzi hanno dato tanto in stagione”.
Una bella stagione.
Una stagione quella del Romagna griffato Moriana che si può considerare positiva, con la macchia, però, della doppia sconfitta nei quarti di finale contro Molteno (21-26 e 21-33), che ne ha determinato la chiusura anticipata: 12 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte, 597 reti segnate contro le 555 incassate.
L’aspetto più positivo e principale della gestione tecnica di Miguel Moriana è la capacità di inserire perfettamente nelle rotazioni di gioco durante le partite un gran numero di giocatori, puntando fortissimo sui giovani, senza badare alla carta d’identità. Grazie a lui hanno pescato la propria prima rete in serie A un numero altissimo di giovani (addirittura un classe 2007), che sono il futuro di questa squadra. Ha saputo tracciare un percorso e un progetto che si prospettano molto interessanti in vista delle prossime stagioni.
“E’ stato un grande peccato arrivare al periodo cruciale con 5-6 infortunati, o in fase di recupero, con la trasferta con sconfitta di Enna che ha anticipato il doppio ko con Molteno. Ai playoff ci siamo presentati con quegli acciacchi che ci hanno penalizzato: non è una scusa, perché Molteno ha meritato la qualificazione, giocando meglio in entrambe le partite. Dico solo che mi sarebbe piaciuto arrivare a quell’appuntamento in migliori condizioni fisiche, perché avremmo potuto dire la nostra. Peccato, davvero. La cosa bella è stata vedere l’entusiasmo con cui tutti i ragazzi, dal più “vecchio” al più giovane mi hanno seguito fin dai primi allenamenti. Ho notato che tutti erano, di base, predisposti al lavoro e hanno recepito i miei concetti di gioco: per questo ringrazio ognuno di loro, è stato bello lavorare con loro. Perché quando insegni a “studenti” vogliosi di imparare, tutti ne traggono soddisfazioni e risultati”.
Dove vedi questa squadra tra 3 anni?
“A livello tecnico e di esperienza mi immagino una grande crescita per questa squadra, anche perché i ragazzi, oltre che il proprio coach, possono contare su uno staff tecnico di tanti allenatori capaci e volenterosi che son sempre pronti a dare una mano per tanti aspetti. In ogni caso prevedo che il club possa raggiungere la serie A Gold quanto prima e restarci per tanti anni, grazie all’ottimo settore giovanile che è stato creato negli ultimi anni. Non è francamente possibile che una Società così importante e capace non sia nel massimo campionato nazionale”.
I ringraziamenti.
“Qua in Romagna sono stato accolto benissimo da tutti, a partire dai dirigenti, la squadra, i tifosi, ma anche la gente comune che incontravo tutti i giorni al bar, in piazza o in palestra. Posso solo ringraziare per questo trattamento amichevole che ho ricevuto da tutti, ma voglio ricordare in particolare chi mi è stato vicino fin dai primi giorni: Fabio Bianconi, Matteo e Federico Nori, Fabrizio Tassinari e tutta la sua famiglia, con un abbraccio a Domenico Tassinari. Fabio e Fabrizio mi hanno aiutato in tutto per tutto, cercando di darmi una mano per quanto possibile. Non posso, però, non sottolineare tutti i coach del settore giovanile che hanno creduto e condiviso il mio progetto, ovvero Roberto Chiocchetti e Andrea Ragno (entrambi fondamentali per il nostro lavoro con la prima squadra), Marcello Montanari, Francesco Lodato, Massimo Tampieri, Simone Ferraresi e i già citati Fabrizio e Domenico Tassinari. E’ il rapporto umano che ho avuto con ognuno di loro ad essermi piaciuto molto e che, sono sicuro, mi mancherà più di tutto. Li ho tenuti in fondo, ma sono stati davvero importanti per me tutti i giocatori che ho allenato in questa lunga stagione, a partire dai senatori Rotaru, Mazzanti, Ceroni e Albertini, veri trascinatori della squadra dentro e fuori dal campo e dentro e fuori dallo spogliatoio. Sono stati spettacolari nel far entrare i più giovani nelle rotazioni, facendoli sentire importanti anche in allenamento: questo mi ha dato la possibilità di poter sfruttare ogni atleta durante la stagione, sia i giovani che i veterani. Considero un vero peccato non aver raggiunto la serie A Gold con loro. Un saluto e un ringraziamento anche a tutte le persone che lavorano sotto traccia, che fanno tutte quelle cose fondamentali per la squadra e per la società, senza fare notizia”.
Cosa ti mancherà di più?
“A livello umano sentirò la mancanza dei “rituali” con la squadra, gli incontri tecnici sulle partite e gli avversari, ma anche il ritrovarsi seduti al bar per un caffè insieme, parlando del più e del meno, del loro lavoro, dello studio, della loro vita. Poi mi restano nel cuore tutte le volte che i ragazzi mi hanno fatto compagnia davanti al televisore a guardare le partite di calcio della mia squadra del cuore, il Real Madrid, sempre pronti a farsi due risate insieme, prendendomi in giro o tifando insieme a me. Avevamo creato davvero uno splendido gruppo. Mi disturberà a lungo non aver superato Molteno nei playoff, perché i miei ragazzi lo avrebbero meritato per il grande impegno che ci hanno sempre messo in allenamento. Chiaramente mi mancherà la piadina romagnola (molto apprezzata anche da mia moglie), ma soprattutto la lasagna bolognese, fuor di dubbio il mio piatto preferito”.
Ufficio Stampa PALLAMANO ROMAGNA
Carlo Dall’Aglio